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Negli anni 40 del 800 gli uomo vestivano giubotti, gilet o lunghi cappotti aderenti. I giubbotti si trovavano di due tipi: o a singolo o a doppio petto, con l’immancabile fazzoletto.
L’abbigliamento cambiava in base al tipo di evento. Per incontri importanti si indossava un completo scuro con pantaloni e una giacca a cosa.
Le camicie erano a collo basso e venivano fatte in lino o in cotone, accompagnate da una cravatta.
I pantaloni avevano lo zip nella parte frontale, per quanto riguarda i calzoni venivano utilizzati solo il eventi formali, tipo quando si voleva andare a cavallo.
La maggior parte degli uomini usavano i cappelli a cilindro con le falde larghe per le giornate di sole.
Negli anni 50 lo stile è cambiato leggermente, le camicie erano a colletto alto e invece le cravatte venivano legate a fiocco.
Le persone più ricche continuavano a usare i cappelli a cilindro, invece la classe più povera indossava i cappelli a bombetta.
Negli anni 60, andavano di moda le cravatte ancora più grandi e sempre legate a fiocco, accompagnate con delle spille. Durante gli affari si preferiva indossare i frac accorciati fino le ginocchia. I cappelli a cilindro diventavano sempre più alti e indossati sempre dalla borghesia.
Negli anni 70, andavano di moda un tipo di cravatta chiamato ascottie. In questi anni andavamo molto di moda gli abiti divisi in 3 pezzi, con le camicie con tessuti di varie fantasie. I cappotti diventavano sempre più corti rispetto a quelli più vecchi .
Negli anni 80, l’abito formale per le serate erano sempre di un colore scuro, formato da una giacca, dei pantaloni e un gilet accompagnato da una cravatta bianca.
Nell’epoca Vittoriana gli uomini portavano cappelli corti con una folta barba e baffi.